Il successo di Bitcoin: solo una bolla?
Uno dei motivi del successo straordinario di Bitcoin e delle criptovalute in genere è che, diversamente da quello che accade con una banca centrale che stampa regolarmente nuovo denaro, questo tipo di moneta invece ha un tetto massimo di esemplari oltre il quale non ne verranno prodotti altri.
Questo determina anche la loro valutazione: più un bene è scarso e richiesto, più avrà valore!
Nel caso specifico di Bitcoin, che è arrivato addirittura a toccare i 28.000 dollari per ogni moneta, il suo misterioso inventore Satoshi Nakamoto ha prodotto solo 21 milioni di esemplari.
Al momento in cui scriviamo ne sono stati “minati” (diciamo “scoperti”) poco più di 19 milioni, e alla velocità con la quale gli utenti svolgono questa attività, tutti i Bitcoin esistenti dovrebbero essere in circolazione entro il 2040.
Il rischio di una bolla
Gli investitori ricordano bene il 2017. In quell’anno il Bitcoin ha raggiunto picchi di valore mai più toccati, salvo perdere tutto nel giro di poco tempo. E il nuovo momento felice della moneta, fra fine 2020 e metà del 2021, arriva dopo un periodo di grande incertezza.
Il punto è proprio la scarsità del Bitcoin, unita alla pubblicità che si fa a questo prodotto: anche chi non segue particolarmente il settore delle criptovalute cercherà di procurarsi quello più noto per assicurarsi (nella sua mente) profitti maggiori.
Sono meccanismi speculativi che portano sempre a dei rischi. Per esempio, abbiamo ricordato altrove lo scandalo dei mutui subprime: anche quelli furono oggetto di una fortissima speculazione, e la bolla che ne seguì fu alla base della più grave crisi finanziaria della storia dell’umanità.
La ricetta per uscirne c’è, e la spiegheremo in un post dedicato: metteteci nei preferiti!